Sistema sostitutivo di mensa con consegna presso la sede dell’Azienda.
Il datore di lavoro decide di destinare un importo giornaliero per il servizio sostituzione mensa per ogni collaboratore.
Il servizio erogato è esente da contributi INPS/INAIL e da IRPEF a condizione che siano presenti i seguenti requisiti:
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generalizzazione a tutti i dipendenti o intere categorie omogenee di essi;
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connessione con l’attività lavorativa (il servizio deve essere strettamente collegato con la pausa pranzo e legato allo svolgimento di prestazione lavorativa nella giornata).
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L’importo giornaliero non ha limiti di deducibilità a differenza dei ticket cartacei (€ 5,29) o elettronici (€ 7,00).
I collaboratori hanno accesso ad una app sullo smartphone grazie alla quale possono scegliere entro le 10.00 del mattino i piatti per il loro pranzo.
L’azienda riceve a fine mese il rendiconto dei pasti che sono stati serviti quotidianamente per ogni collaboratore.
Il fornitore provvede ad emettere fattura con IVA al 4% sulla base del resoconto consegnato all’Azienda.
Nessun anticipo. Nessuna spesa fuori dalla pausa pranzo. Un’ampia scelta di piatti all’interno di un menù che cambia quotidianamente.
Il Ministero delle Finanze, con circolare n.326/97, ha chiarito che rientrano tra le prestazioni di vitto e mense aziendali, le convenzioni con i pubblici esercizi e la somministrazione di cestini preconfezionati da distribuire ai lavoratori dipendenti.
Tale modalità di organizzazione della pausa pranzo viene pertanto equiparata alla fattispecie della mensa aziendale, per cui trova applicazione il trattamento fiscale seguente:
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i costi sostenuti dall’azienda costituiscono un onere interamente deducibile ai fini delle imposte dirette e ai fini Irap.
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secondo il principio dell’inerenza all’attività, trattandosi di acquisizione di un servizio complesso non riconducibile alla semplice somministrazione di alimenti e bevande, sulle prestazioni in argomento è prevista la detraibilità dell’Iva.
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